Jasmine conduce una vita cosidetta “normale”: frequenta le amiche, esce con i ragazzi, discute e combatte con i genitori. Solo che Jasmine è musulmana e si sente costantemente in bilico tra il mondo musulmano, rigido e conservatore, e il mondo occidentale che non la capisce ed è spesso ipocrita. Con un po’ di rabbia, ma soprattutto tanta ironia, Jasmine cerca la propria identità e per farlo scava nelle contraddizioni che caratterizzano il mondo musulmano mettendo in evidenza le differenze fra gli aspetti culturali e spirituali dell’Islam e le consuetudini patriarcali e machiste di gran parte del mondo arabo.
Il libro è molto scorrevole, appare quasi come un diario in cui la protagonista racconta episodi della sua vita, dà sfogo ai suoi pensieri ed alle sue emozioni, il tutto pervaso da una buona dose di ironia. Il romanzo ci consente di vedere il mondo musulmano da un punto di vista abbastanza insolito e ci permette forse un approccio diretto e vero alle problematiche dell’integrazione fra le due culture.
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