La collina dei papaveri

Locandina del film con i due protagonisti in corsa sulla stessa bicicletta
La collina dei papaveri – Regia: Gorō Miyazaki

 

Giappone, anni Sessanta. Umi, sedici anni, vive con la nonna e i fratelli più piccoli sulla “Collina dei papaveri”, una piccola altura che guarda sul porto. La madre, docente universitaria spesso all’estero per lavoro, è una figura inesistente nella vita della ragazza, mentre il padre è morto in mare alcuni anni prima. Per onorare il ricordo del genitore prematuramente scomparso la giovane issa ogni mattina delle bandiere di segnalazione, beneaguranti per la navigazione in mare. Il suo gesto non passa tuttavia inosservato: Shun, un compagno di scuola, nota infatti le bandiere ogni mattina dalla barca del padre e ne resta particolarmente affascinato. I due giovani si incontrano casualmente qualche tempo dopo, a scuola, in occasione di un’assemblea studentesca di protesta contro la demolizione di uno storico edificio scolastico: dopo un’iziale ostilità, i due svilippano presto una salda amicizia, che pare destinata ad evolvere verso un sentimento di amore reciproco. Ma una fotografia del padre di Umi, che la ragazza mostra a Shun, apre delle domande sul passato che portano i due ragazzi ad allontanarsi

Tratto dall’omonimo manga, “La collina dei papaveri” è un’altra opera uscita dall’ormai noto studio di animazione Ghibli. Gorō Miyazaki, figlio d’arte del famoso regista Hayao, dirige il suo secondo lungometraggio dopo “I racconti di Terramare”, dando vita ad un film di animazione ricco di sentimenti.

Regia: Gorō Miyazaki
Nazione: Giappone
Anno: 2011
Durata: 87′

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