Semplice la felicità

Un mattino Chris si sveglia e non trova la madre. E’ il giorno del suo diciottesimo compleanno, ma la sua mente “in ritardo” non gli consente di avere le capacità di un ragazzo della sua età. Fragile, ingenuo e straziato dall’imprevedibile abbandono, Chris deve assumersi la responsabilità della propria sopravvivenza. Per fortuna il suo carattere gentile lo rende amabile agli occhi di molti e intorno a lui si costruisce una rete di solidarietà. Inizia così a svolgere piccoli lavori di manutenzione per gli abitanti del suo condominio e può contare su veri rapporti di amicizia. Inaspettatamente una storia d’amore illumina la sua vita solitaria. Tuttavia l’assenza della madre rimane una ferita aperta e Chris, pagina dopo pagina, le racconta i suoi progressi sperando nel suo ritorno.

Una storia che commuove, scritta con profonda sensibilità. Per una volta, colui che è “diverso” non viene maltrattato, escluso, ridicolizzato, ma sostenuto e accompagnato per raggiungere l’autonomia economica e affettiva. Un esempio di come il prendersi cura può favorire una crescita oltre ogni aspettativa

So che ti sarebbe piaciuto che io fossi intelligente, mamma. Che andassi bene a scuola, che avessi amici intelligenti e mi trovassi un bel lavoro, per regalarti un sacco di belle cose. Ci ho provato, a essere intelligente, ci ho provato tanto, però non funziona, è troppo difficile. Anche a me sarebbe tanto piaciuto essere intelligente, mamma. Così tu non saresti stata triste e non ti saresti mai vergognata di me, mai.